Are beginners right? / Hanno ragione i principianti?

Apr 19, 2022

(ENG) Everyone will have come across, in a gym or any other place dedicated to training, in the classic beginner who is a bit braggart: he performs all the exercises with bad form to lift more and feed his ego. He feels like a phenomenon, and does not follow schedules of any kind, training and eating completely at random. As time goes by, however, with the scarcity of important results and an increasing knowledge of what the true high level is and the appropriate way to achieve it, these people have a kind of enlightenment. Suddenly they fall into line, taking a step back. They use the suitable loads to perform the exercises perfectly, work head down aware of their limits, and begin to follow a training schedule with precision, as well as often a diet, which is absolutely necessary for them to support this balance of absolute perfection in which they are now immersed.

So they will become very strong. But will they really become the strongest? In fact, champions often behave differently. Depending on the sport practiced, you can see athletes using executions that should be wrong, but which allow them to lift higher loads, which is extremely useful for making the body approach new loads and increase maximum strength. Others do enormous mental work based on positive energy: they continually feel as if they could break the world, and thinking about it so assiduously and with conviction then actually brings them to that point. Then there are those who do not deny even going to sensation in workouts, following the messages they receive from their body and mind on a certain day, as well as those who say to eat as they want, because what teaches you to lift a load or to perform a complex motor gesture is only training, not having rice and chicken every day.

So... Are beginners right? That is, does one go through this entire path of enlightenment and then return to the starting point? Well, partly yes, partly no. Often, simplicity is the best way. Man is a creature obsessed with wanting to improve and do better and better, but this sometimes drives him crazy, leads him to stumble upon his own discoveries, leaving him tangled in the midst of brambles that he himself has generated. However, there is a huge difference between a beginner and an athlete who chooses to train in that way: knowing why that particular thing is being done, and how to do it in the best and most profitable way. We will therefore have professionals doing exercises with cheats, but still following a certain technique and to pursue a specific goal, such as strengthening a specific part of the ROM. They will also know the difference between that approach and the corresponding strict execution, perhaps even going from one to the other at certain times, to deload or give different stimuli to their body. And this discourse is also applicable to all the topics I mentioned earlier.

The champion is the one for whom training has remained a game and a fun, as it was at the beginning of his career. He is a beginner who knows what he is doing. He is not subject to constraints or such rigid schemes as to be like prisons, since he is based on knowing and listening to his body to continue on the best path, devoid of any prejudice towards the various methods.

To find out more about what I think should be the mentality of the champion, as well as the mentality that I have always personally treasured, I leave you the link to my e-book "How I became a mysterious being”: https://www.lulu.com/en/en/shop/matteo-spinazzola/how-i-became-a-mysterious-being/ebook/product-gpyrz7.html?page=1&pageSize=4

(ITA) A tutti sarà capitato di imbattersi, in una palestra o in qualsiasi altro luogo deputato all’allenamento, nel classico principiante un po’ spaccone: esegue tutti gli esercizi con forma sbagliata per alzare di più ed alimentare il suo ego. Si sente un fenomeno, e non segue schemi di alcun tipo, allenandosi e mangiando completamente a caso. Col passare del tempo però, con lo scarseggiare di risultati importanti e una sempre maggiore conoscenza di quello che è il vero livello alto e il modo consono per raggiungerlo, queste persone hanno una sorta di illuminazione. Improvvisamente si mettono in riga, facendo un passo indietro. Utilizzano i carichi adatti per svolgere gli esercizi in modo perfetto, lavorano a testa bassa consci dei loro limiti, e iniziano a seguire con precisione una scheda di allenamento, nonché spesso e volentieri una dieta, per loro assolutamente necessaria per sorreggere questo equilibrio di perfezione assoluta in cui ora sono immersi.

Così diventeranno fortissimi. Ma diventeranno davvero i più forti? Spesso e volentieri infatti, i campioni si comportano diversamente. A seconda dello sport praticato, si vedono atleti usare a tutti gli effetti esecuzioni che dovrebbero essere sbagliate, ma che gli permettono di alzare carichi più alti, cosa estremamente utile per far assaggiare al corpo nuovi carichi ed aumentare la forza massima. Altri fanno un enorme lavoro mentale basato sull’energia positiva: si sentono continuamente come se potessero spaccare il mondo, e pensarlo così assiduamente e in modo convinto li porta poi effettivamente a quel punto. Ci sono poi quelli che non rinnegano l’andare anche a sensazione negli allenamenti, seguendo i messaggi che ricevono dal loro corpo e dalla loro mente in un determinato giorno, nonché quelli che dicono di mangiare come vogliono, perché ciò che ti insegna a sollevare un carico o a svolgere un gesto motorio complesso è solo l’allenamento, non lo stare a riso e pollo tutti i giorni.

Ma quindi scusate… Hanno ragione i principianti? Cioè, uno si fa tutto questo percorso di illuminazione per poi ritornare al punto di partenza? Beh, in parte sì, in parte no. Spesso e volentieri, la semplicità è la via migliore. L’uomo è una creatura ossessionata dal voler perfezionare e fare sempre meglio, ma questa cosa a volte lo fa impazzire, lo porta a inciampare nelle sue stesse scoperte, lasciandolo aggrovigliato in mezzo a dei rovi che lui stesso ha generato. Però, c’è un’enorme differenza tra un principiante ed un atleta che sceglie di allenarsi in quel modo: la conoscenza del perché si sta facendo quella determinata cosa, e il come farla nel modo migliore e più proficuo. Avremo quindi dei professionisti fare degli esercizi con cheat, ma seguendo comunque una determinata tecnica e per perseguire un obiettivo specifico, come ad esempio il rafforzamento di una parte specifica del ROM. Sapranno anche la differenza che intercorre tra quell’approccio e la corrispettiva esecuzione strict, andando magari anche a passare da una all’altra in determinati periodi, per scaricare o dare stimoli diversi al loro corpo. E questo discorso è applicabile anche a tutte le sfere che ho citato prima.

Il campione è colui per cui l’allenamento è rimasto un gioco e un divertimento, com’era agli inizi della sua carriera. E’ un principiante che sa quello che fa. Su di lui non gravano costrizioni o schemi così rigidi da risultare come prigioni, poiché si basa sulla conoscenza e l’ascolto di sé stesso per proseguire sulla strada migliore, privo di ogni pregiudizio verso i vari metodi.

Per saperne di più su quella che io penso debba essere la mentalità del campione, nonché la mentalità di cui ho sempre personalmente fatto tesoro, vi lascio i link al mio libro “Come sono diventato un essere misterioso”.

Cartaceo: https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/biografia/564866/come-sono-diventato-un-essere-misterioso/

Ebook: https://www.lulu.com/en/en/shop/matteo-spinazzola/come-sono-diventato-un-essere-misterioso/ebook/product-demw7q.html?page=1&pageSize=4